Al liceo nella Carolina del Nord è una stella (non solo nel basket, anche nel football, ma sceglie la palla a spicchi) e nonostante lo shock per la perdita prematura del padre, riesce a superare il trauma grazie alla pallacanestro, accumulando cifre importanti nel campionato scolastico che fanno piovere su di lui tante offerte dagli atenei USA per entrare al college.
La scelta per la carriera universitaria cade sul prestigioso programma di Boston College che lo vede subito mettere in mostra tutto il suo talento e il suo gioco spettacolare già dal primo anno chiuso a 14.3 punti di media e l’inserimento nel primo quintetto “All Freshman Team” della ACC, ma è solo l’inizio: 17.6 punti, 6.8 rimbalzi e 4.7 assist nell’anno da “sophomore”, per chiudere nel 2018/19 l’esperienza NCAA (19 punti di media, secondo quintetto All ACC), elettrizzando il pubblico con le sue giocate e schiacciate mozzafiato, condite da prestazioni-monstre in attacco (44 punti contro Hartford, record stagionale dell’ACC, 38 contro Wyoming e 37 con Florida State) e una presenza difensiva notevole, come dimostrato dal primato nella conference come miglior rimbalzista tra i “piccoli”. Chiude la carriera a Boston College con 16.9 punti di media, 3.9 assist, 6.4 rimbalzi e 1.3 recuperi.
Non viene scelto al draft, ma la delusione è presto assorbita dall’occasione che gli offre Golden State con un “two way contract” che lo vede affiliato al team di G-League connesso agli Warriors, a Santa Cruz, ma una sequela di infortuni (Steph Curry e Klay Thompson su tutti) gli spalanca inaspettatamente le porte della NBA e “Ky” risponde alla grande: 45 partite giocate con gli Warriors di cui 12 in quintetto e una media di 7,4 punti, 2.9 assist (con un “high” di 11) e 2.7 rimbalzi, dimostrando carattere e tenacia in campo anche al massimo livello.
Con il rientro dei “senatori” termina anche l’esperienza con gli Warriors che lo riportano a Santa Cruz dove fa il debutto in G League nel dicembre 2019 (27 punti all’esordio con 10 rimbalzi e 8 assist). Complice anche un infortunio prosegue negli anni successivi l’esperienza in G League con gli Austin Spurs e Agua Caliente Clippers, prima di accettare la chiamata di Brindisi e varcare l’oceano per il suo primo anno fuori dagli USA, il 2022/23 con l’Happy Casa di coach Vitucci.
Il suo impatto con il basket europeo è subito importante, facendo valere le sue doti di giocatore completo, esplosivo, duro mentalmente, ottimo difensore e rimbalzista e all’occorrenza anche realizzatore sia in campo aperto che a difesa schierata. Termina la stagione vincendo la classifica delle palle recuperate con 1.7 “scippi” a partita che confermano le sue qualità difensive, infatti è inserito dalla LBA nella rosa delle nomination come miglior difensore e miglior sesto uomo della Serie A. Il suo “high” è di 31 punti (contro Trento) e le sue doti di leadership sono confermate ad esempio dal canestro della vittoria allo scadere firmato contro la Virtus Bologna il 22 dicembre al PalaPentassuglia. Chiude la stagione a 11.8 punti di media, 4 rimbalzi (terzo del club brindisino!) e 2.7 assist di media, con 20 gare in doppia cifra sulle 28 giocate, play off compresi, con la maglia dei pugliesi. Un giocatore già d’impatto, che al secondo anno in Italia potrà completare la sua maturazione a Treviso con la maglia della Nutribullet.
Il primo giocatore straniero della Nutribullet Treviso Basket 2023-2024 è Kyran “Ky” Bowman, nato a Havelock, cittadina di 19.000 abitanti nella Carolina del Nord, il 17 giugno 1997. Alto 185 cm, nella scorsa stagione ha fatto il suo debutto in Europa con la maglia di Brindisi dimostrandosi subito un giocatore di grande impatto nel campionato italiano.