Veneziano di Cannaregio, nato il 5 aprile 1963, Francesco “Frank” Vitucci sarà il nuovo coach della Nutribullet Treviso Basket per le prossime tre stagioni.

Laureato in Scienze Politiche e Mental Coach certificato, è un veterano del nostro campionato: ha recentemente superato le 650 panchine in Serie A, ed è una vecchia conoscenza trevigiana per i suoi trascorsi da vice e da capo allenatore con la Benetton Basket ad inizio anni duemila.
È stato per due volte (2013 e 2021) nominato Miglior Coach della Serie A.
È sposato con Monica da cui ha avuto tre figli, Chiara, Giovanni e Marco. Gli ultimi due hanno anche giocato in passato nel settore giovanile di Treviso Basket a testimonianza di una vicinanza di Frank con l’ambiente trevigiano che non è mai venuta meno negli anni. Sarà ritorno al Palaverde quindi per il coach veneziano che guiderà la Nutribullet Treviso Basket tenendo fede al suo motto “Play Hard and Enjoy” (Gioca duro e divertiti) che ha sempre caratterizzato le sue squadre e il suo stile in panchina.

I MAESTRI – prima di intraprendere la carriera di capo allenatore, coach Vitucci ha collaborato con una serie di “guru” del basket moderno che gli hanno permesso di accumulare esperienze e conoscenze di altissimo livello. Sin da giovanissimo a Venezia ha lavorato con coaches del calibro di Tonino Zorzi, Marco Calamai, Mario De Sisti e Pero Skansi; poi a Treviso con Ettore Messina, David Blatt e Oktay Mahmuti.

LE SQUADRE – Assistente Allenatore alla Reyer Venezia dal 1986 al 1993, quando è stato promosso Capo Allenatore, in prima squadra. Nel 1995-96 1996, compie un capolavoro portando la squadra lagunare, nonostante i problemi finanziari che costringeranno il club a fine campionato ad interrompere l’attività, alla promozione in A1.

Dal 1996 al 2001 è head coach ad Imola, dove scrive le pagine più gloriose del club romagnolo conquistando un’altra promozione in A1 e portando l’Andrea Costa due volte ai play off e a una storica partecipazione alla Coppa Korac. Dopo una parentesi a Scafati in A2, dal 2003 è alla Benetton Treviso come vice allenatore partecipando ai numerosi successi biancoverdi: nel 2006 è lui a guidare la squadra da capo allenatore nel successo biancoverde nella Supercoppa Italiana al Palaverde con l’Eldo Napoli, poiché l’allora allenatore David Blatt per motivi religiosi (la festa ebraica dello Yom Kippur) non poteva sedere in panchina.

Nel 2009/10 viene promosso a capo allenatore della Benetton Treviso, facendo esordire e lanciando David Hackett, Donatas Montejunas, Andrea De Nicolao e Alessandro Gentile. Verrà sostituito a metà annata da coach Repesa. Dal 2010 al 2012 è capo allenatore ad Avellino, dove specie nella prima stagione (4° posto) scatena gli entusiasmi dei tifosi irpini.
Nel 2012/13 la magica annata nella gloriosa piazza di Varese, che gli vale il premio di Coach dell’Anno: primo posto in Regular Season con un dominio dalla prima all’ultima giornata, finale di Coppa Italia e semifinale-scudetto finita solo a gara7, entrambe le volte a vantaggio di Siena.

Dopo la Lombardia, il ritorno ad Avellino per altre due ottime stagioni alla guida dei “lupi”;  in seguito, subentra in corsa sulla panchina della Auxilium Torino salvandola dalla retrocessione e rimanendovi per un’ulteriore stagione. Successivamente, un’altra importante svolta della carriera con l’arrivo a Brindisi, dove inaugura nel 2017 un ciclo terminato quest’estate dopo sei stagioni intense e ricche di risultati: entra in corsa con la squadra brindisina sul fondo della classifica e con un ruolino di marcia impressionante conduce la squadra alla salvezza entrando subito nel cuore della piazza pugliese. Nelle annate successive l’Happy Casa è una presenza fissa ai playoff, conquista l’accesso alle coppe europee (semifinalista nella Champions League 2021) e gioca due finali di Coppa Italia (2019 e 2020), lanciando anche giocatori importanti nel panorama internazionale come John Brown, Darius Thompson e Riccardo Moraschini. Nel 2021 vince per la seconda volta il premio di Coach dell’Anno. Nella stagione appena conclusa ha condotto ancora una volta la squadra di Brindisi ai playoff, uscendo al primo turno con la Segafredo Bologna. A testimonianza del rapporto creatosi nella sua esperienza a Brindisi, il Sindaco Riccardo Rossi gli ha donato le chiavi della città di Brindisi e l’Università del Salento lo ha nominato suo Ambasciatore, segni tangibili di riconoscenza del territorio pugliese per il lavoro svolto.